L’arte giapponese è davvero fantastica in tutte le sue tante espressioni, e un viaggiatore potrà approfittare della sua permanenza in Giappone per ammirarne appieno le ineffabili qualità e caratteristiche.
Dalla scultura su legno e bronzo, alla pittura in delicate tonalità di chie o rigorosamente giocata sulle sfumature del nero, dai celebri e diffusissimi manga, i fumetti locali, alle cerimonie per la composizione dei fiori, tutte le espressioni artistiche in Giappone sono fortemente legate alla tradizione meditativa ed al forte senso estetico della popolazione.
Una storia di arte e cultura che inoltre ha radici molto remote, fino a diecimila anni prima di Cristo.
Terra di conquista di popoli stranieri, il Giappone ha saputo assorbire le culture dominanti ed elaborarle in un discorso del tutto personalizzato, fortemente influenzato anche dal buddhismo che a partire dal nono secolo ne influenza fortemente le caratteristiche. Sarà solo in epoca medievale che molte espressioni artistiche si sottrarranno alla sfera religiosa, sviluppandosi in un’arte laica.
Sicuramente la pittura è uno dei media espressivi più importanti, a penna o a pennello è universalmente praticata, anche con il supporto della stampa xilografica, ovvero incisa sul legno.
La scultura invece è sempre rimasta più legata ad un ambito religioso.
Famose nel mondo anche le ceramiche giapponesi, tra i più antichi segni di espressione artistica del paese.
Da ricordare inoltre la calligrafia, il semplice disegno di lettere ma anche di soggetti figurati con l’uso della china nera, diluita con l’acqua in modo da offrire le diverse sfumature di colore, con la quale gli artisti giapponesi sono capaci di creare immagini di dirompente vitalità , con un grande senso estetico nell’evidenziare su un foglio di carta di riso bianco lo spazio e la relazione tra vuoto e pieno, tematiche evidentemente tratte dalla meditazione buddista e dalla ricerca della perfezione, lo zen.
Tipico esempio, che oggi si comincia a praticare e conoscere anche in occidente è il cosiddetto Sumi-e.
Assai famose e diffuse anche in occidente le immagini in xilografia, una tecnica di incisione del legno e di stampa su carta, che ha avuto eccellenze riconosciute a livello mondiale, come Hokusai, con le sue celebri rappresentazioni di mari in burrasca o le cime innevate del monte Fuji, che ebbe tantissima eco e fu fonte di ispirazione anche per tanti pittori europei a cavallo tra ottocento e novecento, Utamaro, o Tori Kiyonaga.
L’influsso della cultura occidentale, sia nelle prime fasi di contatto ed ancora di più dopo la Seconda Guerra mondiale, ha avuto profonde ripercussioni nelle tradizioni artistiche giapponesi, da una parte coloro che rifiutavano ogni contaminazione dei valori e delle forme espressive tradizionali, altri che invece ne abbracciavano entusiasticamente le novità espressive e lo stile così lontano e differente.
Per tanti poi questa dicotomia si è risolta in un mirabile tentativo di assimilazione edi elaborazione, effetto evidente per esempio in architettura, con i grandi progettisti noti ed apprezzati a livello internazionale, e nella moda.
Da non dimenticare il grande contributo dato dal Giappone alla cultura pop, forma di espressione artistica legata al mondo giovanile ed alla cultura di massa.
Manga e cartoni animati giapponesi sono stati un vero boom in tutto il mondo a partire dagli anni ’80, e non è raro che oggi alcune serie televisive o saghe a fumetti siano diffuse amate ed apprezzaate da adolescenti ed adulti di tutto il pianeta.
Stesso discorso vale per la musica, che è stata fortemente condizionata dalle nuove mode giovanili occidentali, ma anche sapientemente elaborata secondo il particolare gusto estetico dei giapponesi.
Un’arte minore ma altamente raffinata che si potrà ammirare durante una visita in Giappone è l’ikebana, una vera e propria scienza nella composizione di mazzi fioriti, che rispeccia anche in questo caso la forte propensione dell’espressione artistica giapponese ad analizzare il rapporto tra lo spazio vuoto e pieno, con eleganza e raffinatezza minimale.
