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Pompeii antica: tutta la storia da conoscere prima e dopo il 79 d.c.

La storia di Pompei: dall’eruzione nel 79 all’inizio degli scavi che la trasformarono nel sito archeologico più importante al mondo

La bellissima Pompei (nome originale: Pompeii) è nota per la storia legata alla potente eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che coprì ogni cosa lasciando intatta e immobile ogni cosa che si trovava al di sotto della sua furia e che oggi possiamo ritrovare nei famosi scavi.

L’antica città di Pompei venne fondata già durante il IX secolo a.C. ma è tornata alla luce soltanto all’indomani delle prime campane di scavi che hanno cominciato a riportare alla luce ogni sua caratteristica, a partire dal 1750 circa.

Già dal 1997 Pompei fa parte dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, una caratterizzazione quanto mai necessaria per certificare doti e virtù di un luogo straordinario come pochi quando si parla di siti archeologici.

Ogni anno a Pompei si recano infatti circa 3 milioni di visitatori (assieme alla Galleria degli Uffizi a Firenze, al Colosseo di Roma e alla Basilica di San Marco a Venezia, sono infatti tra le attrattive più viste in Italia.), affascinati dalla bellezza delle architetture e dalla ricchezza dei suoi spunti unici; un insieme di caratteristiche che pongono questa meta al centro dei desideri di chi vuole conoscere un passato perfettamente conservato, come fosse un presente di un’altra era.

Pompei, prima e dopo la spaventosa eruzione del 79 d.C.

Prima che l’eruzione del Vesuvio travolgesse Pompei, il suo posizionamento decisamente strategico nei pressi del Golfo di Napoli permettevano, in accordo con la vicinanza al fiume Sarno, di garantire alla città un corposo scambio commerciale tanto che i mercati cittadini risultavano fra i più noti e apprezzati dell’epoca.

A Pompei venivano praticate essenzialmente due tipologie di commercio: quello legato all’agricoltura e quello invece dedito alla pesca. I commercianti della città potevano offrire ai propri clienti diversi prodotti, variegate possibilità e ottime opportunità che garantivano alla città la prevalenza fra i mercati del tempo.

Non è un caso che fra i ritrovamenti emersi durante le molteplici campagne di scavi che hanno interessato Pompei, siano stati ritrovati molteplici prodotti e anche grandi vasi in terracotta che venivano utilizzati per conservare al meglio il vino assieme a diversi strumenti necessari per la pesca, ad esempio.

Tante costruzioni che possiamo apprezzare oggi a Pompei sono infatti strettamente legate alla corposa attività commerciale che caratterizzava la città un tempo.

Va comunque detto che Pompei era nota anche per essere una delle principali mete di villeggiatura per i ricchi romani che venivano qui per trascorrere settimane di assoluto rilassamento: sono infatti diverse le ville, le domus, appartenenti a personaggi illustri dell’epoca adornate da mosaici di notevole interesse a giardini curatissimi.

Domus
Domus

Al centro della collocazione stilistica di Pompei c’è inoltre una interessante varietà di influenze provenienti dalle molteplici dominazioni precedenti a quella romana che ha comunque fornito l’impulso più forte all’impostazione tutta della città.

→ Leggi anche: 10 cose da sapere sulla visita di Pompei

Pompeii: Grazie alla cenere

Pompei, così come la vediamo oggi, è il frutto dell’attività di “conservazione” praticata dalla cenere e dai depositi provenienti dal Vesuvio che ha ricoperto ogni cosa con strati di materiale spessi anche 12 metri.

A Pompei tutto è rimasto cristallizzato a quella notte del 79 d.C., comprese le figure umane immobilizzate nelle posizioni naturali che assumevano quella sera o nell’atto di fuggire dall’inferno a cui stavano assistendo.

Sarebbero oltre 2mila i pompeiani che persero la vita a seguito dello straordinario evento che aveva per protagonista assoluto il Vesuvio. Secondo quanto scritto da Plinio il Giovane, che si trovava presso la Baia di Miseno dalla quale si trovo ad assistere alla impressionante eruzione, la città di Pompei risultava completamente sepolta da una coltre impressionante di cenere e sedimenti vulcanici. Assieme a lei era scomparsa la rigogliosa vegetazione che circondava l’area, fulcro dell’importanza commerciale della città.

L’inizio degli scavi

Nessuno riuscì a fare nulla fino all’avvio dei primi scavi archeologici risalenti al 1748. Di Pompei si sapeva poco, ma si conosceva la sua esistenza e indicativamente anche la sua collocazione all’interno del territorio.

Gli scavi cominciarono quindi a riportare alla luce la splendida città di Pompei, fissa e immobile com’era alle sue ultime ore di vita. Insomma, un insieme di ingredienti che ha contribuito ad alimentare il mito che vige attorno ad un luogo unico come pochi.

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