In questo nostro viaggio fra le città più belle della Thailandia giungiamo a Sukhothai situata a circa 400km a nord della capitale thailandese ovvero Bangkok.
Il nome di questa città, cioè Sukhotai, nella lingua thailandese è sinonimo di Alba di felicità, un ‘espressione che le calza a pennello visto gli incantevoli panorami che la attorniano e il profumo di serenità e relax che vi si respira.
Per visitare Sukhothai in totale tranquillità è bene recarvisi nel periodo che va da novembre ad aprile mentre durante l’estate le piogge sono molto più frequenti ed impetuose ciò comporta un notevole aumento dell’umidità e di conseguenza dell’afa.
Cosa vedere a Sukhotai
Dunque in un ipotetico itinerario fra i monumenti di Sukhotai il punto di partenza va senz’altro fissato al Parco storico dove si trovano i resti dell’antica capitale all’epoca del Regno di Sukhothai, la tradizione popolare vuole che questa città sia stata edificata intorno al 500 d.C. ed il suo primo sovrano fu Chao Aluna Khmara (Figlio del Lampo).
All’interno del parco troviamo però una statua di un altro regnante: Ramkhamhaeng che detenne il governo della città dal 1279 al 1299.
La pianta di queste rovine è strutturata nel seguente modo: le mura formano un rettangolo (2 km in direzione est-ovest e 1,6 in direzione nord-sud) al centro vi si trovano i portoni d’accesso e nel cuore le rovine del palazzo reale Noen Prasat, dei templi e alcune statue di Buddha molto antiche.
Questo parco è talmente importante da essere dichiarato patrimonio dell’umanità nel 1961, insieme a questi furono messi sotto la supervisione dell’UNESCO anche i parchi Kampang Phet e Si Satchanalai, in quest’ultimo parco è possibile visitare il Wat Chang Lom (il tempio circondato dagli elefanti) ed il Wat Chedi Chet Thaeo.
Nei pressi inoltre si trovano le grotte Wasan ricche di stalattiti e stalgmiti e la bellissima cascata Tad Dao con un salto di 30 m.
Come già citato possiamo ammirare la statua del re ma anche il museo intitolatogli in suo onore (Ramkhamhaeng), nel suo interno troviamo esposta una vasta collezione di reperti archeologici ritrovati nel sito.
Fra questi reperti si notino: manufatti in pietra, ceramiche e porcellane, immagini del Buddha e di altre divinità, armi e utensili.
Sono inoltre visibili i resti di uno dei wat di Sukhothai fra i più importanti dell’epoca: il tempio Wat Mahathat (Grande Reliquia letteralmente) risalente al XIII secolo d.C., la sua struttura si articola in un vihara principale ossia un monastero buddista e in una ubosot ossia la sala della preghiera, seguono altri monasteri più piccoli e circa 200 pagode ognuna delle quali custodisce 28 immagini del Buddha.
Nel suo interno possiamo ancora ammirare magnifiche pitture, fregi in stucco ed una statua del Buddha.
Poco più avanti incontriamo altri due templi ugualmente interessante: il Wat Traphan-Ngoen che risalente al XIV secolo situata di fronte ad un enorme lago ricco di ninfee e fiori di loto, la sua struttura comprende una torre e una sala di preghiera con un Buddha seduto su un piedistallo in forma di loto; ed il Wat Phra Phai Luang quest’ultimo è senz’altro il più bello e reca all’interno una statua del Buddha in posizione del loto di raro fascino.
Nei dintorni del Parco storico di Sukhothai si trovano dei rilievi montuosi ideali (Khao Luang, 1.200 m.) per chi desidera praticare del trekking o delle escursioni nella natura rigogliosa ed incontaminata.
Il nostro tour a Sukhothai prosegue con altre due strutture religiose:
- Il Wat Si Chum o tempio dell’albero del Bodhi. Secondo gli storici questo tempio risalirebbe al XIII secolo, al suo interno si può osservare una statua del Buddha seduto ricoperta di stucco.
- Il Wat Saphan Hin situato sulla sommità di un rilevo collinare da cui si può ammirare un affascinante panorama
- Il Wat Sa Si (Monastero dello Stagno Sacro) che si raggiunge percorrendo il ponte sospeso sul lago che circonda questo tempio anche qui oltre alla ricca e folta vegetazione troviamo un Buddha in piedi simbolo di libertà e protezione.
- Il Tempio di Tha Pa Daeng edificato nel XII secolo per volere del Re Suriyavarman II era anticamente un luogo sacro agli induisti. Gli oggetti preziosi ritrovati all’interno sono visibili nel sopracitato Museo Ramkhamhaeng.