La Valle dei Re, che in arabo viene chiamata Biban el-Moluk, letteralmente “porte dei re” è uno dei più splendidi siti archeologici dell’Egitto, dove si possono trovare raccolte alcune delle opere architettoniche e i templi più stupefacenti della millenaria civiltà Egizia, culla della civiltà mediterranea più di tremila anni or sono.
La Valle dei Re è sicuramente uno dei luoghi più conosciuti al mondo e dei più visitati del pianeta
In questo luogo si possono trovare le tombe di intere dinastie di faraoni, di quello che viene definito dagli storici Nuovo Regno.
Tantissime le tombe presenti all’interno della vallata, tra le quali quella celebre del giovane faraone Tutankamon e di altri regnati come i figli di Ramesse II, per il quale sono ancora oggi in corso scavi e ritrovamenti ad opera di diverse equipe di storici ed archeologi.
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Non tutte le tombe sono aperte al pubblico, alcune sono infatti chiuse periodicamente per problemi di manutenzione o per ulteriori scavi e studi in corso.
Alla biglietteria si può acquistare un biglietto cumulativo che permette la visita di tre tombe durante gli orari di apertura, che vanno dalle 6.00 del mattino fino al primo pomeriggio, con alcune variazioni di orario dal periodo estivo a quello invernale.
Si può poi decidere di visitare altre tombe, pagando un supplemento rispetto al biglietto standard.
Un tempo l’apparato informativo presente di fianco alle tombe non era molto utile, cartelli sbiaditi ed illeggibili, ma recentemente grazie a contributi internazionali la qualità dei cartelli indicatori è decisamente migliorata, così che ora, davanti ad ogni tomba, si possono trovare dettagliate informazioni storiche ed artistiche che rendono maggiormente fruibile la visita all’interno.
Queste le tombe principali che si possono trovare, e che spesso sono quelle che destano il maggior interesse da parte dei visitatori.
Tomba di Tutankhamon
La tomba di Tutankhamon è il luogo di sepoltura, nella Valle dei Re, del giovanissimo sovrano della XVIII dinastia che salì al trono a 9 anni e morì a 18.
E’ la più famosa tra le altre, anche grazie alla storia del suo ritrovamento avventuroso, all’inizio degli anni 20 da parte dell’archeologo Howard Carter, ed è anche quella che richiede un ulteriore supplemento al prezzo normale del biglietto.
Ciò perché è uno dei monumenti funebri rimasto maggiormente intatto nel corso dei millenni, evitando i saccheggi e le distruzioni che avevano compromesso altre tombe.
Anche se oggi la maggior parte degli oggetti ritrovati all’interno non sono più al loro posto, perché trasferiti ed esposti al Museo Egizio de Il Cairo.
E’ anche più piccola di altre, e meno decorata, tuttavia mantiene il fascino della scoperta di un tempio incontaminato dall’uomo per più di tremila anni.
Tomba di Horemheb
ultimo re della diciottesima dinastia, con splendide pitture murali, nelle tre sale principali.
Tomba di Merenptah
Figlio di Ramesse II il Grande. Pur essendo più volte stata inondata nel corso dei secoli ed avendo quindi patito dell’integrità delle pitture murali all’interno, che comunque restano molto belle da vedere. All’interno anche quattro sarcofagi, di cui uno dei quali in lucente alabastro.
Tomba di Thutmose III
Più difficile l’accesso per questa tomba rispetto alle altre per la lunga serie di scalinate che si devono percorrere. Ma comunque val proprio lo sforzo, perché all’interno si trovano pregevoli iscrizioni, in uno stile semplice e piano che ricorda da vicino la scrittura su papiro.
Tomba di Ramesse VI
Come per quella di Tutankamon bisogna spendere qualche soldo in più per visitarla, soprattutto per le decorazioni che sembrano rimaste inalterate nonostante il passare dei secoli.
Si può portare una torcia per illuminare le iscrizioni, ma fare fotografie, soprattutto con il flash è proibito. Visto lo stato dei lavori, orari e tombe disponibili per la visita possono cambiare repentinamente, perciò occorre informarsi prima di quali sono aperte al pubblico.