Se trascorrerai le tue prossime vacanze in Salento, alla scoperta dei borghi o a crogiolarti al sole nelle meravigliose spiagge del Salento, e vuoi sapere il nome di qualche piatto tipico del Salento da gustare questa è la pagina che devi leggere!
Cosa mangiare in Salento? Beh come sicuramente potrai immaginare il Salento non è solo storia, cultura e bel mare (che è già tanta roba) ma è anche ottimo cibo, eh già qui avrai la possibilità di assaggiare dei piatti tipici spettacolari, te lo garantiamo, certo bisogna conoscerli, ma non preoccuparti ci siamo noi, continua a leggere e prendi nota!
Nel Salento il cibo è considerato un momento di condivisione e a tavola si trova sempre un posto in più perché “dove pranzano 4 persone, possono pranzarne anche 5”.
Per un turista che giunge dall’estero o da un altro luogo dell’Italia è molto facile ambientarsi perché i salentini sono noti per la loro goliardia e la loro accoglienza, soprattutto a tavola.
Nella terra dove i due mari si incontrano anche i sapori si fondono dando vita a pietanze dal gusto deciso e autentico. Durante la stagione estiva vi sono tantissime sagre perché qui il cibo è identità!
Non sappiamo se esiste un’applicazione che le segnala tutte e questa sarà la nostra prossima missione, ora però conosciamo meglio alcuni piatti tipici del Salento perché devi sapere che il Salento non è solo friselle (la frisedda), come quelle della foto.
Orecchiette e minchiareddhi
Uno dei piatti tipici del Salento e comunque della Puglia in generale è la pasta fresca realizzata a mano come la tradizione vuole. Non puoi lasciare il Salento senza gustare un piatto di orecchiette o di minchiareddhi una specie di maccherone fatto con farina d’orzo.
Queste paste le puoi gustare in tanti modi, con le polpette di carne, il pesce, le verdure ma la ricetta tipica salentina è quella con sugo di pomodoro fresco e formaggio ricotta grattugiato. Una delizia!
Ciceri e Tria
Ciciri e Tria (o Ciceri e Tria) è uno dei piatti tipici del Salento. Probabilmente questo nome ti ricorda il duo comico che ha spopolato qualche anno fa a Zelig, ma in questo caso si tratta di uno dei piatti più antichi composto da pasta e ceci.
La pasta è fatta con acqua e farina e viene fritta in olio bollente. Il piatto è stato importato dalla cucina araba, e veniva preparato per festeggiare l’equinozio di primavera. E’ considerato un “piatto povero” ma non lasciarti ingannare perché è gustosissimo.
Fave e cicorie
Anche le fave e cicorie sono un piatto povero. Secondo un’antica usanza venivano mangiate il lunedì perché il giorno precedente le famiglie passeggiavano in campagna e ritornavano a casa con un bottino di cicorie selvatiche “cicureddhre” che si lessavano, si condivano con il limone e facevano da contorno alla purea di fave. Il piatto è ancora più buono se viene accompagnato da crostini di pane raffermo fritti e vino rosso locale come il Negroamaro.
P.S. Sapevi che mieru in dialetto pugliese significa vino? Era un termine che usavano i Romani per definire il vino salentino
Puccia salentina
Se tra una nuotata e l’altra hai bisogno di uno spuntino la puccia salentina ti può venir in aiuto! La puccia è un panino dalla forma rotonda, il sapore all’incirca è quello di una pizza ed è deliziosa, farcita abbondantemente in ogni modo, specialmente, con tonno, capperi, verdure o pomodori secchi, può essere consumata come aperitivo o come spuntino, soprattutto, durante il digiuno della vigilia e della Festa stessa dell’Immacolata, che si festeggia l’8 di dicembre di ogni anno.
Pezzetti di cavallo al sugo
E dopo i primi due piatti tipici del Salento, passiamo al secondo e ai pezzetti di cavallo al sugo. Se non hai mai assaggiato la carne di cavallo, devi sapere che ha un sapore leggermente più forte rispetto al vitello e da queste parti è diffusissima.
Cari animalisti in lettura, non chiamate l’ente nazionale per la protezione animali se trovate sul menu questo piatto. Il consumo di carne di cavallo ha origini contadine e questi animali venivano accuditi come fossero cani o gatti. Quando morivano piuttosto che seppellirli si mangiava la loro carne per ricordarli.
Purpu alla pignata
Un altro secondo (questa volta di mare) da mangiare in Salento è il “purpu alla pignata”, ovvero il polpo cotto in una pentola di terracotta. Secondo le massaie questo è l’unico modo per cuocerlo e per mantenere la sua carne morbida e gustosa. Esiste anche un’altra ricetta che prevede l’aggiunta di patate, ma il consiglio è di preferirlo senza perché è molto più leggero.
Le pittule del Salento
Uno dei piatti tipici salentini fatte di solito il giorno dell’Immacolata, alla vigilia di Natale o a San Martino.
Sono delle piccole pallette, fatte a mano, di pasta lievitata morbida, fritte in abbondante olio bollente e fatte con pochissimi ingredienti.
Nei vari ristoranti e trattorie tipiche del Salento vengono spesso suggerite come aperitivo e possono essere di vari gusti: con le olive, il cavolfiore, i broccoli, alla pizzaiola (speciali!) etc… di solito accompagnate ai fiori di zucca fritti, altra specialità dalla cucina tradizionale locale.
Pasticciotto leccese
Avviandoci verso la fine di questo pasto virtuale incontriamo il pasticciotto leccese che è uno dei dolci più famosi (e imitati). Si tratta di un dolcetto di pasta frolla ripieno di crema con l’aggiunta di confettura di amarene.
Pensa che un pasticcere locale ha realizzato una versione totale black per il presidente Obama. Non li troverai mai al supermercato quindi approfitta della tua vacanza nel Salento per mangiarli.
E per concludere in bellezza sorseggia un caffè in ghiaccio con latte di mandorla, tipica bevanda estiva che si trova solo nel Salento.