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Borghi del Salento: i 6 più belli da vedere

Ecco i borghi del Salento più belli da vedere, se vai in Puglia un giro per questi paesini lo devi fare!

Quando si parla di Salento, inevitabilmente si pensa a “Lu sule, lu mare, lu jentu”. Le coste della penisola salentina spesso vengono prese d’assedio da turisti di tutto il mondo complici alcuni articoli che ne esaltano la bellezza, magari come il nostro, che parla di cosa vedere in Salento tra i posti e le spiagge da urlo.

Siccome in estate trovare un centimetro di spiaggia libera è un’impresa (quasi) impossibile, ti suggeriamo un itinerario alternativo ma altrettanto suggestivo: non la famosa Baia dei Turchi o gli altrettanto famosi Laghi Alimini ma ti guideremo alla scoperta dei borghi del Salento più belli da vedere.

Agli occhi dei visitatori poco accorti potrebbero sembrare solo quattro case arroccate, ma la magia delle piccole viuzze e la cultura di questi borghi del Salento da vedere coinvolge a tal punto da far venire la nostalgia prima della partenza.

Hai presente qui cofanetti dove le nonne custodiscono gli oggetti preziosi? I Borghi del Salento sono proprio così, in una lingua di terra arsa dal sole e consumata dallo scirocco sono custodite tradizioni e bellezze architettoniche che ti raccomandiamo di non perdere!

Ci siamo ecco i Borghi del Salento da vedere durante la tua prossima vacanza qui!

Santa Cesarea Terme: il borgo termale

Santa Cesarea Terme
Santa Cesarea Terme

Santa Cesarea Terme è un borgo del Salento perché sorge sul mare e offre degli scorci mozzafiato.

Fortunatamente la viabilità consente di raggiungere agilmente il borgo prendendo un’arteria della superstrada Lecce-Maglie e proseguendo in direzione Otranto imboccando la SP 358.

Dista circa 50km da Lecce e ospita meravigliose ville ottocentesche. Nelle grotte sviluppate sulla costa zampillano sorgenti di acqua sulfurea dalle proprietà curative eccellenti.

Purtroppo anche qui vi sono state le incursioni saracene e le grotte, un tempo abitate furono abbandonate. La nobiltà locale dell’ottocento ha messo in atto il primo esperimento di turismo benefico dell’epoca recuperando la zona termale.

Se ti piace lo stile liberty potresti soggiornare a Villa Raffaella , mentre se preferisci un hotel per il tuo soggiorno in questo meraviglioso borgo la scelta non può non ricadere su Est hotel.

Il centro di Santa Cesarea Terme si sviluppa in collina e ricorda molto i borghi della Grecia per la presenza di scale al posto di stradine. Nelle giornate di tramontana si può ammirare il Capo di Leuca e lasciarsi travolgere dal profumo intenso del mare.

Castro, il borgo dei pescatori

Castro
Castro

Castro è un borgo di pescatori che non dista molto da Santa Cesarea Terme.

L’impatto visivo è molto forte perché le case sono tutte bianche e attaccate. Questo borgo del Salento si divide in Castro Marina e Castro Superiore.

Quello più antico è proprio questo e pare che oltre ad essere abitato in epoca romana sia stato sede vescovile tra il XII e il XVI secolo. Anche qui vi sono delle fortificazioni costruite per proteggersi dagli attacchi dei saraceni. Il castello è stato costruito sulle rovine di un altro molto più antico e merita di essere visitato.

Castro Marina invece ospita il porto e i pescatori, non vi sono spiagge ed è il punto preferito per l’attracco di barche di lusso. Un posto che sicuramente ti consigliamo di visitare è la  Grotta Zinzulusa che si apre sul mare come una grande bocca. Tra le altre grotte visitabili vi sono la Grotta Azzurra e la Grotta delle Streghe.

Acaya: il borgo nascosto del Salento

Acaya
Acaya

Acaya è un piccolo borgo che se ne sta ben nascosto nell’entroterra del Salento. Vi abitano appena 500 anime e non è nemmeno un comune, ma una frazione della vicina Vernole.

Per raggiungerlo puoi percorrere la strada provinciale Lecce-Vernole e svoltare sulla SP 337. La caratteristica del borgo è che è una città fortificata e ricorda la pianificazione militare con strade parallele della stessa lunghezza e poste alla stessa distanza che formano un complesso quadrangolare. Il centro storico dunque non è un labirinto di viuzze.

Oltre alla cinta muraria vi è la porta di Sant’Oronzo, l’unica via d’accesso. La struttura difensiva era stata progettata per difendersi dai saraceni che sbarcavano sulle coste salentine nel cinquecento. Il consiglio è di visitare il castello dove vengono spesso allestite mostre di pittura.

Specchia: il borgo medievale da vivere

castello Risolo
Castello Risolo

Il borgo di Specchia si trova immerso nel Capo di Leuca, dove lo Ionio e l’Adriatico si abbracciano offrendo uno spettacolo unico. Il nome “Specchia” deriva dal cumulo di pietre disposte appunto a specchia utilizzate dai Messapi per difendersi dai nemici.

Nel medioevo invece la “specchia di pietre” si chiamava “Specla de Amygdalis” con riferimento ai mandorli di cui la zona è molto ricca e alla vecchia leggenda del nome di Lucrezia Amendolara, famosa matrona romana.

Il centro di Specchia è senza dubbio uno dei più belli del Salento e ha ricevuto attenzione anche a livello nazionale, essendo la piccola cittadina inserita nelle guide ai “Borghi più belli d’Italia”.

Passeggiando nelle strette stradine medievali chiuse al traffico e caratterizzate dal colore bianco delle abitazioni, sembra di fare un passo indietro nel tempo. Il nucleo abitativo si è sviluppato spontaneamente tra il XVI e l’XVII secolo ed è rimasto intatto.

Vi sono numerose iscrizioni in latino e portali barocchi in pietra leccese che adornano le case signorili e si possono scorgere delle piccole edicole votive con immagini sacre ormai sbiadite dal tempo.

Tra le cose da vedere a Specchia il castello Risolo, una struttura fortificata con torrioni alti e quadrati che si affaccia su Piazza del Popolo. Dietro il castello si nasconde una delle parti più suggestive di Specchia con scalinate, vicoli e corti dove la gente vive insieme, in comunità.

Anche la chiesa di S. Eufemia, costruita secondo il rito greco e con l’abside ad oriente, è molto suggestiva, però ti consigliamo di fare un salto al vecchio frantoio ipogeo recuperato di recente.

Nardò, e il suo cuore barocco

Nardò
Nardò

Nardò si trova a circa 20km dalla famosa spiaggia di Torre Lapillo, nella parte più a sud del tavoliere ed è caratterizzata dalle “Serre di Nardò”, rilievi collinari molto bassi che si tuffano nel mare. É la seconda città più popolata del Salento, dopo Lecce ed è un centro molto attivo a livello culturale e commerciale.

Il cuore di Nardò è barocco! Al centro del borgo di trova Piazza Calandra dove si affaccia Palazzo di Città caratterizzato da portici e logge, il Sedile con la statua del protettore San Gregorio Armeno e la Chiesa di San Trifone che liberò la città dalle vespe.

In Piazza Calandra svetta anche la colonna votiva dedicata all’Immacolata che salvò la città di Nardò dal terribile terremoto del 1743 che fece tremare tutto il sud Italia.

Il monumento principale della città è la Cattedrale costruita intorno all’anno mille dai monaci benedettini che ha subito vari restyling nel corso del tempo.

Al suo interno sono conservati splendidi affreschi quattrocenteschi, alcune tele attribuite al Sanfelice e il Cristo Nero, un crocefisso ligneo del XIII secolo che pare abbia sanguinato quanto i turchi tentarono di rubarlo durante le loro invasioni.

Maglie: il borgo “gustoso”

L’ultimo dei borghi del Salento di cui ti vogliamo parlare è Maglie. Vogliamo concludere il nostro articolo in maniera gustosa.

Anche questo borgo fa parte del cuore vivo del Salento e si trova in una posizione strategica. Grazie all’impegno di chi ha voluto sfruttare questa opportunità il centro è uno dei più importanti a livello gastronomico.

Ogni anno ad agosto, si tiene il famosissimo “Mercatino del gusto” un percorso che si snoda per le varie strade con degustazioni di prodotti locali. In questa zona del basso salento, hanno trovato ampia diffusione attività artigianali ispirate alla tradizione come il ricamo e la produzione di pizzi e merletti pregiati.

Tra un filato e un formaggio, ricordati di visitare anche il maestoso duomo che è affiancato da un campanile alto 48 metri.

Mappa dei 6 borghi del Salento

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