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Borghi in Lombardia: i 12 borghi medievali più belli da vedere

In questa pagina raccontiamo 12 borghi in Lombardia perfetti da visitare per scoprire la storia e le tradizioni di queste meravigliose zone

Se vuoi conoscere alcuni dei borghi in Lombardia più singolari da vedere, in questa pagina troverai 12 borghi medievali (e non), da visitare magari durante un giorno di festa o il prossimo fine settimana, luoghi perfetti per immergersi nella storia e toccare quasi con mano il tempo che fu.

Affacciati sulle rive del lago di Como, di Garda o d’Iseo, incastonati tra le colline e i monti, i borghi in Lombardia, come i borghi del Salento o dell’Abruzzo, sono luoghi suggestivi e di intima bellezza che meritano assolutamente una visita, ancora meglio assieme ai tuoi bimbi, ma va bene anche mano nella mano con la tua dolce metà.

Ecco i 12 borghi della Lombardia che a nostro avviso in primis meritano una visita:

Corneliano Bertario, il borgo medievale vicino Milano

Il primo borgo in Lombardia di cui ti vogliamo parlare si chiama Corneliano Bertario, è un borgo medioevale in provincia di Milano, frazione del comune di Truccazzano.

Immerso nel Parco Adda Nord, in un ambiente naturale fatto di campagne e boschi silenziosi, Corneliano si trova a soli 25 km da Milano, cosa che stupisce i visitatori che si recano in questo luogo di pace e natura.

Le origini di Corneliano risalgono probabilmente all’età romana. In un documento del 1023 è citato un certo Oddone Bertario, di origine longobarda, abitante a Corneliano. Si deduce che la pieve di Corneliano, di influsso longobardo, risale almeno al secolo VII d.C.

Nel 1859 il borgo cambia il nome in Corneliano Bertario, e nel 1869, con Regio decreto del 17 gennaio 1869, viene soppresso come comune ed accorpato a Truccazzano.

Al centro del paese si trova il Castello Borromeo, di origini medievali, che ospita oggi eventi di ogni genere: matrimoni, meetings, conventions, ricevimenti e cerimonie, cene e incontri aziendali, mostre, film e spot pubblicitari.

Intorno al castello sono stati edificati gli antichi edifici rurali, restaurati rispettando le caratteristiche architettonico originarie, che vengono affittati come residenze fisse o per le vacanze.

Ogni anno, a settembre, a Corneliano Bertario si svolgono suggestive rievocazioni storiche: Cortei in costume, medievale, tornei, manifestazioni, cene medievali ecc…, che ambientati in un villaggio medioevale con tanto di Castello sulle sponde dell’Adda danno proprio la sensazione di vivere in un’altra epoca.


Il borgo di Fortunago – tra i più belli d’Italia

Fortunago
Fortunago

Fortunago è un piccolo borgo (tra i più belli d’Italia) dell’Oltrepò Pavese.

La sua storia ultra millenaria, la storia di Fortunago inizia molto prima di quanto si possa pensare, ai tempi dei celti intorno al V secolo A.C., ma il medioevo è il periodo di maggiore importanza per questo borgo della Lombardia.

In origine il paese era un semplice agglomerato di case ma con gli anni divenne fortificato grazie a un possente castello e da alte mura che proteggevano tutto intorno il borgo.

Segni di queste fortificazioni sono tuttora visibili ma purtroppo il castello oggi è praticamente quasi del tutto scomparso ma rimangono a sua testimonianza alcune pietre.

Passeggiando per il borgo si percepisce l’atmosfera del passato grazie agli interventi di ristrutturazione e manutenzione con le facciate tutte in pietra, le porte e finestre in legno naturale, le strade in porfido, l’illuminazione curata e tenue, panchine in legno e l’attenzione estrema per il verde pubblico, rendono questo borgo della Lombardia un esempio perfetto di equilibrio tra modernità e antico.

Piccola curiosità. Nel luglio 2015 a Fortunago un gruppo di cuochi con a capo lo chef Danilo Nembrini hanno prodotto un agnolotto di 148kg battendo così il record dell’agnolotto più pesante del mondo.

Un borgo sicuramente da aggiungere alla lista dei borghi medievali da vedere.


Il borgo di Bianzano

l borgo di Bianzano si trova nelle valli bergamasche, su un piano situato tra la val Cavallina e la Val Seriana. E’ un piccolo borgo medievale della Lombardia in una posizione panoramica sul lago di Endine e sulle montagne circostanti.

Il borgo di Bianzano conta poco più di 500 abitanti e dista da Bergamo circa 35 KM.

Il suo centro storico, ben conservato, presenta la tipica struttura medievale, sviluppato intorno all’imponente castello del XIII secolo. Le antiche case affiancate sono disposte a filare lungo la via Forcella e sono rivolte verso la valle sottostante e il lago di Endine.

Molte abitazioni conservano ancora i tipici cortili, alcuni con vecchi pozzi e bellissime “logge”, testimoni dell’antica civiltà contadina bergamasca.

Durante l’anno, nel borgo di Bianzano e nei suoi cortili più caratteristici si svolgono suggestive rievocazioni storiche, quadri viventi di vita e tradizioni passate che portano indietro nel tempo.

Sembra che il nome Bianzano derivi dal latino Blandianum, dal nome del console romano Blandio, nome che fu sostituito al celtico Lugdunum (Bel monte), di cui rimane il nome nella strada che dal fondo valle Cavallina sale all’abitato, che è detta tuttora Ludù.

I Blandi beneficiavano di una reputazione favorevole a Roma e a loro si devono molte opere edilizie a Bergamo e provincia.

Le 2 località principali del paese sono:

  1. Dos Martì deriva da Domus Martis (la casa di Marte, il Dio della Guerra)
  2. Giosmel, da Giosme, Iovis Melioris (il tempio di Giove benigno)

Anche i boschi vicini hanno un nome che pare avere relazione con detta divinità: Giodì Picen e Giodì Grande (consacrati al dio Giove)


Tremosine, borgo dalle 18 frazioni e la Terrazza del brivido

Tremosine sul Garda è un borgo incantato inserito nel Parco Alto Garda bresciano, affacciato nelle acque del lago di Garda e incorniciato dalle Alpi.

Tremosine
Tremosine

Tremosine sul Garda non è un piccolo paesino sperduto, ma uno dei comuni più vasti della provincia, comprende infatti 18 frazioni, dalle sponde del lago alle zone più alte, tutte con le loro caratteristiche e tutte da ammirare.

Pieve, sede municipale, Vesio, la più grande, Campione, la più vicina al lago, le altre – Cadignano, Ariàs, Mezzema, Bassanega, Pregasio, Castone, Musio, Priezzo, Secastello, Sermerio, Sompriezzo, Ustecchio, Vesio, Villa, Voiandes, Voltino e sono sparse sullo splendido altopiano, incastonate tra valli, poggi, collinette, pianori ricoperti di olivi, prati, pini.

Tra monti e lago, si trova l’altopiano di Tremosine sul Garda, un’oasi naturale ancora incontaminata, mentre al di là del lago, si staglia imponente il Monte Baldo.

Tremosine
Tremosine

Assolutamente da percorrere la strada che corre lungo la profonda forra del torrente Brasa, scavata nella roccia e a sbalzo su strapiombi, che porta alla riviera Gardesana e alla tranquillità dell’altipiano, con terrazze a picco sul lago, come la “Terrazza del brivido“, sospesa a 350 metri sul lago, con un panorama mozzafiato.

Qui potrai trascorrere piacevoli giornate passeggiando nei borghi, tra le caratteristiche viuzze, oppure nel verde del Parco Naturale, dove è possibile fare escursioni in bicicletta tra il lago e le colline, godendosi il paesaggio straordinario; non mancano le strutture e i servizi per gli sport, che vanno dal trekking al windsurf, e tra un’attività e l’altra si possono gustare le prelibatezze del luogo, che spaziano dai formaggi freschissimi (Formaggella di Tremosine, il formaggio Garda, la ricotta, ma anche ottimi yogurt)al miele, dagli agrumi alle olive, diffusi nella zona grazie al clima mite.

Nelle frazioni più vicine alle rive le estati sono soleggiate ma mai afose, e gli inverni sono dolci.

Durante l’anno non mancano le occasioni di festa. Imperdibile la Cinquemiglia del Ghiottone del 2 giugno: per partecipare, non occorre essere degli sportivi, ma solo dei golosi incalliti!

L’unica fatica da fare è quella di passeggiare tra le varie frazioni di Tremosine sul Garda, tra boschi, pascoli e paesini, per scoprire e gustare i prodotti enogastronomici più buoni, allestiti lungo il percorso su banchetti carichi di formaggi, prodotti da forno, ricette a base di carne, miele, tartufo e olio extravergine di oliva.

Ai primi di settembre c’è “Vita nei Borghi”: un’altra occasione per degustare le prelibatezze locali, accompagnati da concerti dal vivo e spettacoli danzanti, ambientati soprattutto nella pittoresca frazione di Pieve.

Tra settembre e ottobre si svolge la rassegna “Il gusto… con gusto”, con originali menù a tema proposti dai ristoranti della città. Questo è il sito ufficiale per vedere tutti gli eventi


Gromo, borgo medievale di montagna

Gromo
Gromo

Gromo è un singolare esempio di borgo medievale fortificato di montagna conservato quasi integralmente grazie alla sua particolare posizione, difficilmente accessibile per ragioni di difesa, che ha tenuto a distanza dal vecchio nucleo le nuove costruzioni.

Con i suoi circa 1.230 abitanti, in provincia di Bergamo, Gromo fa parte della Comunità Montana della Valle Seriana Superiore e sorge su una rocca che domina il fiume Serio, a 676 metri s.l.m., circondato da prati ed abetaie, con le sue case raggruppate coralmente attorno al castello Ginami.

Il paese era anticamente famoso per le sue miniere di ferro e di argento e per le sue fabbriche di armi bianche.

Nel centro storico ci sono edifici e monumenti da ammirare, come:

  • il castello Ginami, proprietà della famiglia Ginami, con una torre che svetta sulle abitazioni e un rinomato ristorante all’interno;
  • il cinquecentesco palazzo municipale che conserva all’interno un ciclo di affreschi con soggetto le armi;
  • la chiesetta di San Gregorio al cui interno si trova una bella pala del 1600 di Enea Talpino;
  • la chiesa parrocchiale, dedicata ai santi Giacomo e Vincenzo, del XVIII secolo, impreziosita da un altare ligneo di scuola fantoniana, da quadri e affreschi pregiati,
  • diverse case nobiliari risalenti al XV e XVI secolo.
  • Più distante dal centro, si trova un altro castello.

Gromo è un borgo della Lombardia da visitare sia nel periodo estivo che in quello invernale.

Immerso nel verde delle Prealpi Bergamasche, tra boschi estesi, acque limpide e fresche, pascoli ed antiche baite per i mandriani, una zona bellissima dove vivono caprioli, francolini di monte, scoiattoli, il gallo cedrone, il gallo forcello e, più in alto, sui pascoli, le marmotte e le pernici bianche.

Se si è fortunati, è possibile avvistare persino l’aquila reale. Gli escursionisti si potranno dilettare tra sentieri ed itinerari appassionanti, visitando anche monumenti storici, musei e conoscendo le tradizioni locali.

In inverno, i turisti possono approfittare di una stazione sciistica attrezzata e soggiornare e rifocillarsi in una delle tante strutture ricettive della zona: alberghi, ristoranti, bed & breakfast ed agriturismi; gli sport invernali sono concentrati nella zona di Boario-Spiazzi-Vodala, dove si pratica lo sci alpino e lo sci nordico.

Quindi, cultura, svago e divertimento per tutte le età, con tante iniziative turistiche, sociali e culturali.


Lovere, il borgo che si specchia nel lago

Lovere è un comune lombardo di circa 5.000 anime alle soglie della Valcamonica localizzato sulla sponda nord-occidentale del lago d’Iseo, in provincia di Bergamo.

Nel medioevo fu un borgo fortificato, sviluppò la sua importanza tra il ‘400 e il ‘500, quando, grazie ai veneziani, divenne capoluogo di “quadra” e centro manifatturiero.

Negli ultimi decenni la crescita del turismo si è per fortuna sovrapposta alle classiche attività industriali (siderurgia e meccanica) che hanno trasformato Lovere in una metà turistica molto frequentata in tutte le stagioni.

Sul lungo lago prospetta l’imponente facciata del neoclassico Palazzo Tadini, sede della galleria dell’Accademia Tadini, che, oltre ad antichi reperti geologici del luogo, preziose porcellane, disegni, arazzi fiamminghi, ecc., allestisce un’importante collezione di dipinti della scuola lombarda e veneta con opere, tra le altre, di Jacopo Bellini, Lorenzo Veneziano e Parmigianino. In questi ultimi anni è stata aggiunta una sezione dedicata all’arte moderna contemporanea.

Il centro medievale è dominato dalla trecentesca torre civica da cui si raggiunge la quattrocentesca basilica di S. Maria in Valvendra. La Basilica presenta forme tipiche del rinascimento dallo stile lombardo ma con influenze veneziane. L’interno è a tre navate, suddivise da dodici colonne e con cappelle sull’ala sinistra.

Tra i piatti tipici troviamo la classica polenta, che insieme al pesce di lago o alla carne fa della pietanza un piatto dai sapori unici e i famosi “casunsei“, ravioli bergamaschi conditi con burro e salvia.


Monte Isola, borgo delle barche e della pesca

Montisola
Montisola

Monte Isola (o Montisola) è la più grande isola lacustre d’Italia e divide in due il lago d’Iseo: da una parte la sponda bresciana, dall’altra quella bergamasca.

Sull’isola si trova un monte a 600 m s.l.m. (415 m sul livello del lago) sulla cui cima è situato il Santuario della Madonna della Ceriola dal quale si gode una splendida vista sul Sebino e sulla Valcamonica.

L’isola si può raggiungere in traghetto dalla sponda bresciana; gli approdi principali sono i porti di Sulzano e Sale Marasino da cui si raggiungono le frazioni di Peschiera Maraglio e Carzano.

I turisti possono circolare solo con biciclette o con gli autobus pubblici comunale, ed è vietato portarvi veicoli a motore.

Montisola è famosa per i suoi cantieri nautici, da sempre riconosciuti e famosi per la loro altissima specializzazione e tradizione nella costruzione e realizzazione di barche in legno che da ormai moltissimi anni solcano le calme acque del lago d’Iseo, e anche per la lavorazione e tessitura di reti da pesca e per lo sport, ad opera degli artigiani del luogo.

Visitando l’isola, si incontrano scorci caratteristici, angoli panoramici e piccoli gioielli storico artistici:

  • A Masse e Olzano ci sono piazzette rustiche, loggiati e portali. Una bella scalinata di ciottoli conduce da Carzano a Novale, con i suoi edifici cinquecenteschi con sottoportici e muri in pietra.
  • Cure, il borgo posto più in alto, spicca per le vecchie case con balconi in legno.
  • A Peschiera, San Michele, a Carzano si trovano chiese dagli interni barocchi e altari policromi, come anche a San Giovanni Battista, chiamato “San Giovanni delle sardine” perché il 24 giugno, giorno della sua festa, a Senzano, San Severino, si apre la pesca delle sardine.
  • Da Senzano si gode anche un meraviglioso panorama sul lago fino alle Torbiere del Sebino.
  • Porto di Siviano, frazione molto pittoresca che si affaccia sul lago, è raggiungibile tramite una suggestiva strada o una lunga serie di gradini; qui si trova anche la bella villa cinquecentesca fatta edificare dai Fenaroli.
  • A Peschiera si ammirano i meravigliosi i vicoletti, il nucleo chiamato Castello e alcune antiche case con loggiati in pietra di Sarnico. Non bisogna perdere una visita al Museo della Pesca, alloggiato nelle ex scuole, situato vicino all’imbarcadero.

La suggestiva passeggiata tra Peschiera e Sensole, costeggiata da ulivi, ha incantato la scrittrice Gorge Sand che la racconta nel romanzo “Lucrezia Floriani” ambientato sulle rive del Sebino. Anche molti pittori sono stati catturati dall’Isola, e l’hanno immortalata nelle loro opere.

Da vedere, a Menzino, la rocca Martinengo fatta erigere nel XIV secolo dagli Odofredi. Di forma quadrata, raggiunge i 20 metri d’altezza e risale ai tempi del feudalesimo

Il Santuario della Madonna della Ceriola, costruito nel 1500, con all’interno affreschi del XVI secolo.

Nella chiesa barocca dei santi Faustino e Giovita si trova un’”Ultima cena” di Ottavio Amigoni del 1651.

Infine, le tradizioni gastronomiche: è uso stendere a seccare al sole i persici e le alborelle sugli archi di legno.

The Floating Piers
The Floating Piers

Dal 18 giugno al 3 luglio 2016 venne realizzata la The Floating Piers un’installazione degli artisti Christo e Jeanne-Claude formata da circa 220.000 cubi di polietilene e ricoperta da 100.000 mq di stoffa gialla per una lunghezza totale di 3 km. Questa “strada gialla” permetteva ai visitatori di camminare da Sulzano, sulla terraferma, fino alle isole di Monte Isola e San Paolo


Bagolino, il borgo medievale del Bagòss

Bagolino
Bagolino

Bagolino è un paese lombardo della provincia di Brescia, situato ai confini con il Trentino-Alto Adige e appartenente alla Comunità Montana della Valle Sabbia.

E’ un piccolo borgo medievale della Lombardia, con alte case addossate l’una all’altra e decorate da ballatoi, piccoli balconi, inferriate in ferro battuto, solai in legno, affreschi murali, tra stradine strette e tortuose (chiamate “piastroi”) di porfido e ciottolato, portici e archi, piazze, fontane, palazzi antichi e scalinate che salgono verso la parte alta del paese.

Si divide nei 2 rioni di Cavril e Osnà che costituiscono l’agglomerato urbano e sono divisi tra loro dalla scalinata che porta alla chiesa parrocchiale di San Giorgio.

Chiesa di San Giorgio

La chiesa fu edificata tra il 1624 e il 1632 dal bresciano Giovanni Battista Lantana, che utilizzò uno stile architettonico semplice e lineare, in armonia con la fisionomia del paese.

L’esterno presenta una facciata a capanna, decorata in alto da una trifora e da una un elegante pronao a sette archi.

L’interno è a navata unica con grandi nicchie con altari sulle pareti laterali, riccamente decorato in stile barocco. Alle pareti, vi sono affreschi di Tommaso Sandrini, Camillo Rama, Ottavio Viviani e Palma il Giovane.

Sull’altare maggiore vi è una pala di Andrea Celesti che rappresenta la Trinità con San Giorgio che uccide il drago.

Sugli altari laterali, ricchi di decorazioni a intaglio, troviamo dipinti di Pietro Ricchi detto il Lucchese, di Francesco Torbido, di Bonifacio Veronese, di Pietro Marone ed altri.

Sul secondo altare è presente una tela (proveniente dalla chiesa di San Rocco) attribuita al Tintoretto, che raffigura San Basilio con i santi Sebastiano, Bernardo, Marco e Rocco illuminati dalla Santissima Trinità.

Bagolino
Bagolino

Chiesa di San Rocco

Altro importante edificio religioso di Bagolino è la chiesa di San Rocco, situata all’ingresso dell’abitato.

Bagolino è oggi una località climatica e turistica ma piuttosto isolata, difficile capitarci per caso poiché lontana dalle strade principali.

Questo borgo è noto per:

  • la produzione casearia – specialmente per il Bagòss, un formaggio da un intenso sapore realizzato secondo un’antichissima tradizione
  • per il tipico carnevale bagosso, risalente al XVI sec. che ogni anno attira i turisti con i “Balarì” (ballerini e suonatori) e dai “Mascher” (maschere) che si mostrano per le vie del paese con particolari costumi con danze e musiche.

Il Borgo di Camerata Cornello dei Tasso

Camerata Cornello è un comune in provincia di Bergamo, che conta poco più di 600 abitanti.

Camerata Cornello
Camerata Cornello

Cornello dei Tasso, in Valle Brembana, uno dei borghi più belli d’Italia, che conserva ancora la struttura urbanistico-architettonica medioevale.

Fulcro dei commerci son la Valtellina sulla Via Mercatorum, la più antica strada della Valle Brembana, ed vi si svolgeva un tempo un importante mercato. Quando, verso la fine del 1500, fu costruita una nuova strada, la Priula, Cornello perse la sua importanza,  rimanendo piuttosto isolato.

Ma è proprio grazie a questo isolamento che si è protratto nei secoli, che il borgo ha conservato il tessuto urbanistico originario, caratterizzato dalla sovrapposizione di 4 diversi piani edificativi.

Una curiosità: proprio nel borgo di Cornello nacque il sistema postale. In base alla tradizione, nel XIII secolo, Omodeo Tasso riunì 32 parenti in un gruppo di corrieri che trasportavano corrispondenza da Venezia a Milano, Roma e altre principali città d’Italia; il gruppo fu chiamato Compagnia dei Corrieri e fu anche nominata Corrieri Ufficiali della corrispondenza del Papa.

Il borgo antico dei Cornello del Tasso è caratterizzato da varie costruzioni allineate a strapiombo sul Brembo che testimoniano l’assetto di fortificazione del borgo.

Più in alto si trova il monumentale porticato sorretto da arcate in pietra, con soffitto in travi di legno e pavimento in acciottolato, lungo più di cento metri.

Al terzo piano si trovano case semplici e palazzi di un certo interesse architettonico. Sul lato sud del borgo, da uno spuntone di roccia domina l’antico Palazzo Tasso che aveva una funzione difensiva verso la valle.

Più in alto si trova la chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano, che risale al XIV secolo con l’interno affrescato e un campanile a bifore in stile romanico.

Un’altra chiesa è la parrocchiale di Camerata, risalente al XVII secolo e dedicata a Santa Maria Assunta, conserva dipinti di pregio tra cui spiccano quelli di Francesco Zucco.

Per ammirare il paesaggio o passare un po’ di tempo di libero dopo aver visitato il borgo, si possono fare passeggiate ed escursioni in bicicletta sulla ciclovia della valle Brembana, lungo il corso del fiume Brembo.


Varenna: un colorato borgo sulle rive del Lario

Un tempo conosciuto come il villaggio dei pescatori, risalente all’epoca celtica, è oggi uno dei borghi più pittoreschi della provincia di Lecco.

Varenna
Varenna

Inserito tra le 10 città e paesini più belli del Lago di Como Varenna si contraddistingue per la vegetazione lussureggiante, in contrasto ai colori delle abitazioni del lungolago, fanno del paesino un posto scenografico e caratteristico. Un’oasi dal gusto mediterraneo incastrata perfettamente ai piedi dei monti alpestri.

Sono questi i tipici scorci di un borgo antico arricchito da caratteristici vicoletti e botteghe di un tempo.

Una meta turistica da vedere non solo d’estate ma in vari periodi dell’anno, approfittando della magia del luogo per visitare il castello di Vezio, che da secoli custodisce i segreti dell’incantevole Varenna.

Al termine del nostro viaggio troveremo ad attenderci nei vari ristoranti tipici una tavola imbandita di prelibatezze locali, una degna chiusura di gusto per un villaggio da favola.


Castelseprio, il borgo fortificato dei longobardi

Castelseprio, più che per il moderno abitato, posto sulle primissime colline prealpine a sud di Varese, riveste interesse per ciò che ha rappresentato come insediamento longobardo sin dal V secolo.

Castelseprio
Castelseprio

Oggi sono visibili i resti del borgo fortificato, racchiuso da poderose mura al cui interno trovavano riparo le genti minacciate dalla frequenti guerre.

Capitale di un vasto contado, che si estendeva quasi fino a Como, Bellinzona e Milano, in posizione strategica di controllo, alla confluenza di un importante quadrivio, Castelseprio ha dominato per più secoli, fino alla sua espugnazione.

Se all’inizio potè rappresentare un punto di raduno di truppe, successivamente si arricchì di chiese con fonti battesimali a riprova della sua importanza. Notevole risulta quella di Santa Maria Foris Portas, del VII secolo, che custodisce un ciclo di affreschi dipinti da uno sconosciuto artista orientale.


Castiglione Olona, la città ideale del Cardinale

Castiglione Olona, in provincia di Varese, è detta anche “isola di Toscana in Lombardia“, per evidenziare un insieme notevole di monumenti quattrocenteschi come La Collegiata e il Battistero, che poggiano le fondamenta su un preesistente castello che sorgeva in difesa dell’Olona, fiume ancora oggi ricco di scorci suggestivi.

Castiglione Olona
Castiglione Olona

Insieme alla trecentesca Casa del Cardinale custodiscono un ciclo di affreschi di Masolino da Panicale, estremamente importanti per la risoluzione matematica della prospettiva nell’arte.

L’impianto di Castiglione Olona è probabilmente sorto attorno ad un castrum tardo imperiale romano, in seguito inserito nel Contado del Seprio.

Tutto il borgo, con i palazzi, le chiese, i portali, il castello, compongono un quadro di singolare bellezza.

Piazza Garibaldi è il centro dell’ antico borgo su cui si affacciano gli edifici principali della “cittadella ideale” voluta dal Cardinale Branda Castiglioni nel rispetto dei canoni urbanistici rinascimentali.

Proprio per il prezioso contributo del cardinal Branda alla costruzione della città, Castiglione è anche detta “la città del Cardinale“. Si, perchè Castiglione Olona non sarebbe tale senza il suo cardinale.

Mediatore e diplomatico, umanista, letterato e riformatore, legato da amicizie con potenti e i sovrani dell’epoca.

Mappa dei borghi in Lombardia

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