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Lago delle Fate a Macugnaga: la leggenda è vera?

Con una breve passeggiata di 35 minuti si arriva al Lago delle Fate un piccolo laghetto di montagna, avvolto da un mistero, poco distante da Macugnaga.

Quando si parla del Lago delle Fate si parla di un affascinante laghetto del Piemonte, posto a circa 1.300 metri di altitudine, caratterizzato da un mistero. Il lago che ti presentiamo oggi si trova in Val Quarazza a pochi chilometri dal piccolo paese di Macugnaga in provincia di Verbania, raggiungibile dopo un percorso da realizzare lungo il Grande Sentiero Walser del Monte Rosa e del Sentiero Italia.

Certamente il lago delle Fate a Macugnaga non è grande come quello di Garda o il lago di Como … ma c’è un ma. Devi sapere infatti che, al centro del mistero che caratterizza il Lago delle Fate c’è una leggenda.

Pare infatti che dei nani (i Gut Viarghini), rappresentati da sculture in legno che circondano il Lago, siano in grado di raccogliere le pietre dalle viscere della terra mentre delle fate al chiaro di luna riescano persino a camminare sull’acqua.

Quando i nani sentono che le fate stanno arrivando si immobilizzano fino a diventare delle vere e proprie statue.

La leggenda che governa il mistero che caratterizza il Lago delle Fate potrebbe, probabilmente, trarre ispirazione dal fatto che il lago (peraltro parliamo di un bacino d’acqua completamente artificiale) si trova a pochi passi da una vecchia miniera (la Miniera della Guia) ormai abbandonata.

La leggenda però dice che probabilmente questa vecchia miniera non sarebbe stata mai del tutto dismessa: al suo interno infatti sarebbero proprio i nani del lago a lavorarci, alla ricerca di oro da consegnare alle fate in cambio di marmellate di more e mirtilli.

Le fate infatti ricamerebbero i loro abiti utilizzando proprio l’oro raccolto dagli gnomi: con gli avanzi realizzano la polvere magica che serve per farle volare.

Cosa fare al Lago delle Fate

Il Lago delle Fate, sebbene sia un bacino artificiale realizzato quando venne sbarrato il torrente Quarazza per la produzione di energia elettrica, rende il luogo decisamente incantevole anche in virtù delle sue acque colore smeraldo che fanno riflettere sulla loro superficie tutto ciò che le circonda.

Sebbene non sia possibile fare il bagno, al Lago delle Fate giungono grandi e piccini per conoscere le storie e le leggende che lo caratterizzano.

Insomma, questo Lago è il luogo perfetto per sognare un po’ e per rimanere incantati al punto giusto. L’itinerario per raggiungere il Lago delle Fate è particolarmente denso di natura e di incanto e rientra fra quelli perfettamente percorribili tra le valli del Monte Rosa.

Essendo il Lago non balneabile, ci si può rilassare godendosi il luogo e il panorama che si ha di fronte grazie al Monte Rosa che si rispecchia sulla sua superficie. Sulle rive del Lago delle Fate si trovano anche due ristoranti, il Lanti e L’Alpino, che soprattutto durante la stagione estiva mettono a disposizione anche sdraio e tavolini per rilassarsi al meglio.

Come arrivare al Lago delle Fate

Per raggiungere il Lago delle Fate si può partire dal paese di Macugnaga, posto a poco più di 1.300 metri sul livello del mare, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte: ci troviamo ai piedi della parete est del Monte Rosa ovvero la vetta più alta delle Alpi sul versante piemontese del massiccio.

Ci si può avviare però anche da Isella, una minuscola frazione di Grignasco sempre in Piemonte. Proprio a Isella si può parcheggiare la macchina all’interno di un parcheggio di ampie dimensioni per poi seguire la strada sterrata GTA che conduce proprio fino al Lago delle Fate.

Il percorso prosegue lasciandosi a sinistra la Piazza del Municipio di Macugnaga per percorrere un tratto della statale fino a Via Jachetti dove girerai a destra. A questo punto proseguendo ancora, sulla sinistra troverai un viottolo che dovrai imboccare lì dove risulta ben visibile il cartello “Lago delle Fate, Percorso Vita”.

Una volta superato il ponte sul Torrente Anza si prosegue lungo il GTA (la Grande Traversata delle Alpi) dove si incontra anche il sentiero che giunge dalla frazione di Isella vicino alla miniera d’oro della Guia che risulta aperta al pubblico.

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