Valencia è una delle città più visitate della Spagna, ma ciò non toglie che è totalmente possibile visitarla a piedi, apprezzando piccoli dettagli di antichi edifici o strade e negozi particolari e tipici.
Questo itinerario spalmato su tre giorni permetterà al visitatore di conoscere questa amata città in tutti i suoi punti migliori.
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Video su Valencia
Prima di partire con il nostro tour su cosa visitare a Valencia in 3 giorni ti vogliamo mostrare questo veloce video su Valencia, giusto per darti un’infarinatura generale su questa magnifica città.
Primo giorno a Valencia
Si comincia gironzolando nei dintorni della plaza de la Virgen, dove poter osservare il Palau de Generalitat, un edificio gotico dove risiede la giunta regionale in cui si può ammirare una facciata piena di finestre e una sala in particolare, riccamente ornata di elementi mitologici e affreschi.
Non molto distante troviamo la basilica de la Virgen de los Desamparados, patrona della città. Realizzata a metà del 1600 è riccamente decorata ed è divisa dalla catedral de Valencia solo da un passaggio, che è sovrastato da un arco superiore.
La catedral de Valencia o Seu è la sede dell’arcivescovado ed è dedicata a santa Maria. In stile gotico catalano, al suo interno conserva pitture spagnole del Quattrocento e ingloba anche il Miguelete, la torre campanaria simbolo della città, che in passato ha avuto funzione anche di faro e torre di avvistamento.
Si può finire poi la giornata al museo de bellas artes de Valencia (sito web), dove ammirare pitture di artisti locali e del mondo, oltre a una ricca collezione di disegni e resti archeologici. Quest’ultima conta più di trecento opere e frammenti architettonici che si salvarono dall’abbattimento di antiche edificazioni.
Secondo giorno a Valencia
Il secondo giorno su cosa visitare a Valencia può cominciare nella Plaza del Mercado dove si trova la Lonja de la Seda, un monumento che ha forti similitudini con castelli medievale e che è l’emblema dello sviluppo economico della città alla fine del XV secolo. Costruita alla fine del Quattrocento è costituita dalla Torre, dalla Sala del Consulado del Mar, dal Patio de los Naranjos e dalla Sala de la Contracción.
Dopo si può passare al mercado central, costruito a inizi del Novecento e dove poter comperare pesce, frutti di mare, frutta, carne e insaccati, sia per uso personale che per il proprio ristorante.
Poco lontano dal mercato s’incontra la Real Parroquia de los Santos Juanes, una chiesa catalogata come Monumento Histórico Artístico Nacional. Oltre al ricco interno finemente decorato, la chiesa presenta al suo esterno una scultura della Virgen del Rosario proprio sulla porta d’entrata.
Visto che si è in vacanza presumibilmente in estate, non si può non dedicare almeno un pomeriggio all’ozio sulla spiaggia Malvarrosa per poi concludere la giornata nei bar del barrio del Carmen e godere dell’animata vita notturna della città.
Terzo giorno a Valencia
L’ultimo giorno a Valencia è da dedicare all’antico cammino che fiancheggiava il rio Turia.
I giardini del Turia, con bem 110 ettari, costituiscono attualmente il maggiore polmone verde della città ed è quindi gradevole fare una passeggiata per i sentieri e i molti ponti che lo attraversano. In questo spazio così bucolico si trova la Ciudad de las artes y ciencias, il Bioparc e lo zoo di Valencia, tutti luoghi adatti soprattutto a chi viaggia con i propri figli, ma non solo.
La Ciudad de las artes y ciencias non è altro che un enorme complesso architettonico, culturale e d’intrattenimento della città, costruito su progetto di Santiago Calatrava insieme a Félix Candela ed è l’esempio perfetto della Valencia moderna.
Il complesso non sorprende solo nell’insieme, ma ogni edificio, ogni dettaglio lascia stupito chiunque lo visiti per la prima volta; a questo si devono aggiungere inoltre i numerosissimi eventi che avvengono al suo interno, ma anche le molti possibili visite, come all’Hemisfèric, alla sala di proiezione IMAX, al planetario, al museo de las ciencias Principe Felipe, l’Oceanogràfic, l’acquario più grande d’Europa, e non ultimo al giardino di specie vegetali autoctone.